Molto spesso si parte dal presupposto che imparare una lingua straniera sia un semplice mezzo per raggiungere uno scopo: ottenere una promozione, passare un esame, trovare lavoro con più facilità... Non fraintendetemi, è possibile vedere le cose sotto questa ottica, ma l'apprendimento può anche essere un modo per uscire dai propri schemi mentali e dalla propria zona di comfort: sforzarsi di pensare in un'altra lingua è anche un modo per mettersi in gioco, e - naturalmente - crescere come individui.
Tutto ciò non deve necessariamente tradursi in qualcosa di faticoso o di spiacevole: nel corso dei miei anni di insegnamento universitario infatti ho, a mia volta, appreso che studiare una lingua può essere un'attività divertente, stimolante, e - perché no? - piacevole. Lo studio non deve necessariamente rifarsi a poderosi tomi di grammatica, ma le passioni e gli interessi del discente giocano un ruolo altrettanto importante; in tal senso gli articoli a disposizione in rete, uniti alla creatività fanno sì che il cielo sia il limite . Parallelamente, credo fortemente nell'aspetto ludico del processo di apprendimento, come supportato, d'altronde, da una estesa letteratura.
Due parole su di me: ho iniziato a dare lezioni private che ero ancora al liceo (linguistico, naturalmente) e da allora non ho mai smesso. Oltre alla mia attività di ufficio ho insegnato presso l'Università degli Studi di Napoli "Parthenope" e attualmente ho due corsi presso l'Università degli Studi del Sannio. Oltre al diploma linguistico, ho una laurea quadriennale in "Lingue e Letterature Straniere" conseguita presso l'Orientale a Napoli, un Master in "American Studies" dell'Università degli Studi di Torino e un Dottorato di Ricerca in "Eurolinguaggi e Terminologie Specialistiche" presso l'Università degli Studi di Napoli "Parthenope".
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